Si sente spesso parlare di saldo e stralcio, vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta.
I pagamenti che non possono essere onorati mettono il debitore di fronte alle conseguenze di un procedimento esecutivo – con un inevitabile recupero giudiziale attraverso il pignoramento o l’ipoteca giudiziaria sui beni – o alla necessità di avviare una negoziazione con i creditori per trovare un accordo bonario per il saldo dei debiti. In quest’ultimo caso, il debitore può avviare una procedura negoziale con i creditori per definire un piano di rientro concordato, oppure chiudere definitivamente la pratica attraverso una transazione a saldo e stralcio. Approfondiamo meglio cos’è e come funziona.
Cos’è l’accordo di saldo a stralcio
Quando si parla di «saldo e stralcio del debito» ci si riferisce a un accordo con il creditore in forza del quale, a fronte del pagamento bonario (e di solito immediato) di un debito, il creditore acconsente a una decurtazione dell’importo dovuto. Il nome giuridico per questo tipo di contratto è «transazione». La transazione è dunque l’accordo con cui le parti, venendosi reciprocamente incontro, rinunciano ciascuna a una parte delle proprie pretese. Così, il creditore rinuncia a riscuotere parte del credito e il debitore accetta di pagare nei tempi concordati, evitando eventuali opposizioni in tribunale.
Come funziona la transazione a saldo e stralcio
Proporre un accordo di transazione a saldo e stralcio, ovviamente, richiede la presentazione di una proposta credibile e pienamente attuabile. Per negoziare efficacemente una transazione a saldo e stralcio è indispensabile affidarsi a professionisti specializzati, in grado di assistere i debitori nella gestione del rapporto proponendo accordi ragionevoli e convincenti.
Perché conviene?
Come poc’anzi detto, le ragioni per le quali preferire un pagamento a saldo e stralcio sono molteplici ma il più delle volte si sostanziano in esigenze di carattere pratico. Il debitore, in species, può transare anche una riduzione del debito consistente (come ad esempio un abbattimento del 30 o 40%) mentre il creditore, ex adverso, riesce a recuperare celermente una parte del suo credito. Questi infatti potrebbe preferire che la somma di cui è creditore gli venga corrisposta subito e potrebbe ritenere smisuratamente oneroso (e rischioso) procedere giudizialmente per il recupero forzoso del credito. Un accordo a saldo e stralcio è potenzialmente idoneo a chiudere anche un processo esecutivo se, prima della vendita, debitore e creditore riescano ad accordarsi per transigere ad un prezzo inferiore il rientro del debito.
Conseguenze della chiusura a saldo e stralcio
Ovviamente debitore e creditore si impegnano, al momento della chiusura del rapporto definendo le condizioni di transazione, a non pretendere le une dalle altre alcunché in relazione a quello specifico rapporto. Il debitore si impegna a pagare la somma concordata (il cui importo è ovviamente inferiore rispetto alla cifra originariamente pattuita) e il creditore libera il debitore dalla sua obbligazione.
Sfatiamo un mito:
Il saldo e stralcio non riguarda solamente i debiti con le banche ma, risulta applicabile anche ad altre tipologie:
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Bollette di utenti finali e condomini;
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fatture per beni e servizi;
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