“Conservi lo scontrino per la garanzia”, “non buttare via la scatola” – Quante volte abbiamo sentito queste frasi? Sicuramente tante.

Ebbene, occorre fare un po’ di chiarezza: esistono due tipi di garanzia sui beni di consumo, quella legale e quella convenzionale.

La garanzia legale è prevista dalla legge, è completa, gratuita, non rinunciabile e non è derogabile in alcun modo e ha una durata di 24 mesi dalla data d’acquisto. Qualora, durante la garanzia, si dovesse riscontrare un vizio di conformità, il consumatore ha diritto, a sua scelta, alla riparazione o sostituzione del bene difettoso da parte del venditore, senza addebito di spese, salvo che il rimedio richiesto sia impossibile o eccessivamente oneroso rispetto all’altro. Se sostituzione o riparazione non sono possibili il consumatore ha comunque diritto alla riduzione del prezzo o ad avere indietro una somma, commisurata al valore del bene, a fronte della restituzione al venditore del prodotto difettoso.

La garanzia convenzionale non è altro che un contratto che integra, ma non sostituisce, la garanzia legale. Può essere offerta dal produttore o dal rivenditore, gratuitamente o non, automaticamente o previa registrazione, e in alcuni casi può essere offerta gratuitamente per un periodo e a pagamento per l’eventuale estensione.

Vizio e Denuncia. Per vizio di conformità si intende qualsiasi guasto o malfunzionamento preesistente nel bene al momento dell’acquisto, oppure qualsiasi danno o guasto derivato da un difetto preesistente. Si tratta quindi di problemi non imputabili al danneggiamento o alla manomissione da parte del utente.

La denuncia del vizio deve avvenire entro il termine di 2 mesi. Nasce quindi un’osservazione molto importante: la garanzia si può ritenere valida per 26 mesi, in quanto un vizio scoperto nel ventiquattresimo mese può essere denunciato anche nel ventiseiesimo mese. Spesso però, dopo la scadenza dei due anni, avrete a che fare con un rifiuto dinanzi alla richiesta di riparazione. In questo caso è altamente consigliato l’invio di una raccomandata AR o di un messaggio PEC. Se il vizio è avvenuto entro i 24 mesi e la denuncia entro i 26, avremmo il diritto all’applicazione della garanzia.

Al consumatore la legge riconosce il diritto a scegliere il rimedio che preferisce, tra riparazione e sostituzione del bene, a meno che il rimedio scelto non sia oggettivamente impossibile o eccessivamente oneroso per il venditore.

A chi rivolgersi. La garanzia legale di conformità dev’essere offerta dal rivenditore, il quale può indirizzare il consumatore al produttore solo se questo non comporta sacrifici maggiori in termini di spesa e tempo per il cliente. Quindi, se non esiste un centro assistenza del produttore in zona, sarà compito del rivenditore occuparsi di tutta la pratica relativa alla garanzia, a spese proprie.

Scatola e scontrini. Bisogna subito sfatare un mito: la tipica frase “conservi la scatola e lo scontrino” no ha nulla a che vedere con quanto previsto dalla legge. Il codice non parla dello scontrino, ma di una “prova di acquisto”. Tale prova può essere ad esempio l’estratto conto bancario riportante la transazione relativa all’acquisto. Ovviamente, il consiglio è quello di conservare lo scontrino (e una sua fotocopia, visto che essendo stampato su carta termica sbiadisce velocemente), visto che è il metodo più veloce per comprovare l’acquisto.

Un’altra cosa che non ha nulla a che vedere con la legge: “conservi la scatola!”. Per la garanzia non dovete conservare la scatola, la documentazione e gli eventuali accessori. Questo vale solo per il diritto di ripensamento (se previsto). Quindi se dovete restituire un prodotto perché acquistato online (per i quali la legge prevede 14 giorni per il recesso) dovete fornire la confezione, la documentazione e gli accessori originali. Se invece avete acquistato un prodotto difettoso, il rivenditore lo deve accettare anche senza.

Beni usati. Anche i beni usati, acquistati da un rivenditore professionale e non da un privato, sono coperti dalla garanzia, che è sempre di 24 mesi e può essere ridotta a non meno di 12 mesi, solo se esplicitamente previsto nel contratto di vendita.

Frequently Asked Questions.

1)Entri in un negozio di telefonia per acquistare uno smartphone e il venditore sotiene che hai diritto a sei mesi di garanzia. Ti sta dando un’informazione corretta?

no. Tutti i contratti di vendita di beni di consumo hanno, per legge, una garanzia legale di due anni.

2)Hai comprato un nuova automobile nera, ma la momento della consegna ti arriva di un colore diverso. Puoi chiedere la sostituzione del mezzo?

Si. La differenza di colore costituisce un difetto di conformità al contratto di vendita, ed in particolare un difetto alla tua esplicita richiesta ed alla descrizione fatta dal venditore.

3)Compri un mobile per il salone da installare personalmente, ma le istruzioni sono poco chiare e scorrette e non riesci a terminare il montaggio. Chiami il venditore per ricevere assistenza, ma ti chiede un extra per l’intervento. E’ legittima la richiesta dell’extra?

no. Il venditore è sempre responsabile nei confronti del consumatore, sia nel caso di imperfetta installazione, anche di terzi sotto la sua responsabilità, sia nel caso in cui l’installazione possa essere fatta personalmente dal consumatore, ma vi siano istruzioni di montaggio carenti o errate che non permettono di procedere correttamente.

4)Acquisti un capo di abbigliamento in saldo. Sulla vetrina vi è un avviso che nega la possiblità di sostituire la merce acquistata in periodo di saldi e di vendite promozionali. Quando arrivi a casa, ti accorgi che il venditore ti ha consegnato un capo diverso rispetto a quello richiesto. Cosa fai?

Ti fai sostituire la merce dal venditore perché i prodotti i saldo sono ugualmente soggetti alla tutela della garanzia legale.

5)Entri in un negozio e acquisti un capo blu. Quando arrivi a casa, ti accorgi che ne avevi già uno di colore identico. Allora torni dal rivenditore e chiedi di cambiartelo con un altro capo. Il venditore può rifiutarsi?

Si. La garanzia legale non prevede alcun obbligo da parte del venditore in caso di ripensamento del cliente. Sarà quindi una libera scelta del negoziante soddisfare tale richiesta.

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