Quali sono i problemi più comuni in caso di utenze? Quali sono gli indennizzi?
I problemi nell’allaccio
Le regole fissate dall’Autorità dell’energia (Arera) prevedono la possibilità di ottenere un indennizzo solo nel caso in cui l’allacciamento abbia richiesto dei lavori su impianti già esistenti; non per lavori, che richiedono la realizzazione, sostituzione o modifica di parti consistenti dell’impianto. Dunque, se l’allacciamento viene eseguito oltre 15 giorni lavorativi, il cliente riceverà automaticamente un indennizzo di 35 euro per lavori svolti entro il doppio del tempo previsto, di 70 euro per lavori eseguiti entro il triplo del tempo previsto e di 105 euro se viene superato anche quest’ultimo termine.
I ritardi nell’attivazione
In caso di attivazione di una nuova fornitura, il soggetto venditore dovrà inoltrare la richiesta al distributore entro i successivi due giorni lavorativi. Ques’ultimo dovrà poi provvedere all’attivazione entro cinque giorni lavorativi. Se ciò non avviene per responsabilità del distributore, il cliente domestico avrà diritto a ricevere un indennizzo automatico pari a quello previsto per il ritardo nell’allacciamento, sempre in base alla stessa tempistica. Per il cliente non domestico, invece, gli indennizzi spettanti sono rispettivamente di 70, 140 e 210 euro. Gli stessi criteri di indennizzo si applicano anche nelle ipotesi di ritardo nella disattivazione della fornitura, nella riattivazione a seguito di sospensione per morosità, o nel ripristino dopo i guasti.
Le modifiche contrattuali
Una volta attivato il contratto in regime di libero mercato, può accadere che questo venga modificato unilateralmente dal venditore.
In questi casi, c’è l’obbligo di avvisare il cliente, con informativa scritta e un preavviso di almeno tre mesi rispetto all’entrata in vigore delle modifiche.
Se il termine di preavviso non viene rispettato oppure la comunicazione inviata al cliente non contiene le informazioni minime necessarie indicate dall’Arera, al cliente dovrà essere corrisposto un indennizzo di 30 euro, fatto salvo il diritto di recedere dal contratto senza spese o penali.
Il recesso dal contratto
Nel libero mercato, il recesso dal contratto può essere esercitato dal cliente anche se si decide di cambiare venditore per approfittare di un’offerta più conveniente. La decisione può essere assunta in qualsiasi momento, senza penali o spese di chiusura, purché nel rispetto di un termine di preavviso, fissato dall’Arera in tre settimane.